Gnocchi di patate e semola con verza e casizolu



Tutte le volte che penso agli gnocchi penso a mia nonna: faceva gli gnocchi solo di mercoledì. Cascasse il mondo. Potevi averne voglia di lunedì, o di sabato, o voler rispettare la tradizione e volerli di giovedì? No. Mi fa sempre ridere questo ricordo. Io gli gnocchi li faccio – come faccio tutto in cucina – quando ho l’ispirazione; inoltre da un po’ di tempo li impasto con semola fine di grano duro e non con farina di grano tenero. Ottimi e più saporiti. Se poi, come questa volta, riesco ad avere le patate di Gavoi, so che saranno ancor più buoni.

Il condimento varia: da un semplice burro alle erbe a un robusto ragù di carne. Questa volta avevo a disposizione una verza freschissima arrivata direttamente dall’orto di un amico e ho pensato di sfruttarla in abbinamento con del formaggio: un casizolu abbastanza stagionato.



Per 4 persone:

500 g circa di patate non novelle (o ho usato quelle di Gavoi)
semola rimacinata di grano duro
1 tuorlo
1 pizzico di sale

¼ di verza + 4 foglie grandi intere
casizolu stagionato
1 spicchio d’aglio
olio extravergine di oliva

Lavare con cura le patate senza sbucciarle, quindi lessarle in acqua leggerissimamente salata (qualche grano di sale grosso nella pentola).



Mentre cuociono le patate, mondare e tagliare la verza a striscioline sottili tenendo da parte 4 foglie grandi e integre. In una casseruolina bassa e larga far scaldare l’aglio con l’olio – tenere lo spicchio intero se lo si vuol eliminare, oppure tritarlo se si preferisce un sapore più deciso – quindi gettarvi la verza, aggiungere un pochino di acqua e lasciar stufare a pentola chiusa e fuoco dolcissimo.

Scolare le patate e, mentre sono ancora calde, sbucciarle. Schiacciarle con uno schiacciapatate facendole cadere direttamente su piano di lavoro (possibilmente di marmo) e lasciarle raffreddare completamente.

Intanto far scaldare abbondante acqua leggermente salata in una pentola ampia e grattugiare il formaggio (meglio abbondare).

Impastare gli gnocchi: formare una fontana con le patate, aggiungere il tuorlo e un pizzico di sale; mescolare con una forchetta, cospargere di semola e iniziare a impastare con le mani aggiungendo via via altra semola fino ad avere una massa morbida ma ben legata. Dividerla in almeno otto parti e lavorare ognuna sul piano infarinato: formare lunghi spaghettoni spessi un dito e tagliarli in tocchetti di circa un centimetro e mezzo. Possono essere lasciati così o passati su un attrezzo – quello apposito in legno o anche i rebbi di una forchetta – per rigarli. Man mano disporli su un piano infarinato.



Gettare le foglie intere di verza nell’acqua bollente e cuocerle, muovendole con delicatezza, per circa 5 minuti. Recuperarle (meglio utilizzare una lunga pinza da cucina) e adagiarle sui singoli piatti o su un piatto di portata.

Passare la verza stufata con un frullatore a immersione, aggiungendo il formaggio e un mestolo di acqua bollente per ottenere una crema.



Lessare gli gnocchi nella medesima acqua delle foglie di verza: ci vorrà un minuto. Appena vengono a galla scolarli e gettarli nel condimento. Mescolare velocemente ma delicatamente, versare nei piatti e servire immediatamente.



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