Del basilico redivivo, ovvero l'ennesimo "pesto alternativo"


Il mio basilico pare avere avuto beneficio dal trasloco. L'unico, al momento: noi stiamo ancora soffrendo di mal di schiena e di stress latente. Cambiare casa non è facile per nessuno, in particolare se vai ad abitare al quarto piano di un palazzo dove non c'è ascensore...

Comunque a ottobre quel basilico che in agosto era agonizzante, ora sta benissimo. Voglio proprio vedere per quanto resisterà.

Spaghetti (piuttosto grossi)
zucchine piccole, verde scuro
basilico fresco
mandorle non pelate
pecorino stagionato
ricotta freschissima (meglio se di pecora)
aglio
olio evo
sale, pepe bianco




Mondare e ridurre le zucchine a dadini piccolissimi (quasi una brunoise, se ce la fate). Saltarli in padella con pochissimo olio e farli imbiondire; anzi, quasi tostare. Attenzione; meglio muovere costantemente la padella o si rischia di ritrovarsi dei frammenti di zucchina carbonizzati e altri completamente crudi. Spegnere il fornello, coprire con un coperchio e lasciar riposare.

Mentre gli spaghetti cuociono nella canonica abbondante acqua salata, frullare brevemente le foglie di basilico fresco ben pulite, le mandorle non spelate, un grosso spicchio d'aglio mondato, olio, un pizzico di sale, un pizzico di pepe bianco appena macinato. Unire scaglie di pecorino e frullare ancora brevemente.


Versare in una ciotola e, in ultimo, unire un bel cucchiaio di ricotta fresca passata attraverso un setaccino.
Amalgamare molto bene mescolando. Le quantità di basilico e mandorle sono, ovviamente, assolutamente soggettive. Diciamo che per una manciata di foglie ci va un pugnetto di mandorle.

Un minuto prima di scolare la pasta riprendere le zucchine, unirvi la crema di basilico e un piccolo mestolo dell'acqua di cottura della pasta. Mescolare bene, rigorosamente lontano dal fuoco. 

Al momento giusto scolare velocemente la pasta, unirla al condimento e mescolare. Servire immediatamente, o si raffredda!



Di vendemmie, ritorni e confini




Si vendemmia nel Collio

L'uva è quasi tutta raccolta e avviata a diventare ottimo vino. Praticamente tutta, tranne l'uva Schioppettino, perché quella si raccoglie a metà ottobre.



Il profumo del mosto aleggia nelle cantine di questo estremo, bellissimo lembo d'Italia. Che poi tutto Italia non è: il Collio, geograficamente parlando, è anche in Slovenia e si chiama Brda (occhio ai cartelli stradali). 

In ogni caso uva, vino, frutta, prosciutto, dolci, carni e formaggi sono retaggio comune e non mancano i posti dove assaggiarli. 



Io sono arrivata passando per Manzano e per l'Abbazia di Rosazzo. Il luogo è suggestivo sempre, ma soprattutto in settembre e soprattutto in un settembre come questo, quando il freddo ancora non si è sentito e le foglie sono ancora tutte verdi. 



Abbazia di Rosazzo

Dal belvedere dell'Abbazia si vede il colle di fronte: lì c'è Le vigne di Zamò, con la sua meravigliosa cantina, cui sono particolarmente affezionata per vecchi trascorsi professionali.

Ma la mia meta era Venica&Venica a Dolegna del Collio. Un altro luogo incantevole, silenzioso, immerso in una natura addomesticata, ma mai artificiale. L'accoglienza è stata come la ricordavo: calorosa, competente, appassionata ed efficiente. 




I vini sono ancora migliori, se possibile; il Friulano, la Ribolla gialla, i Pinot bianco e grigio, lo Chardonnay e la Malvasia, il Sauvignon e il Traminer aromatico e poi i rossi come il Merlot, il Cabernet Franc e il Refosco. 



L'azienda Venica&Venica punta a far invecchiare le sue viti per ottenere vini sempre migliori senza necessariamente aumentare la produzione; la tecnologia va di pari passo con lo sforzo per rispettare un ambiente che, ce ne rendiamo tutti conto, diventa ogni anno più fragile (date un'occhiata qui: www. viticolturasostenibile.org). 



La sera era d'obbligo una visita a Prepotto. Quando arrivo c'è un gatto seduto nel bel mezzo della strada, proprio in corrispondenza del rettangolo di luce della porta della Trattoria da Mario e, per quanto possano essere stravaganti e spericolati i gatti, il messaggio che trasmette è chiaro: qui si sta tranquilli. 

Dentro, la trattoria, che è anche Enoteca dello Schioppettino, è esattamente come te l'aspetti: tradizionale. E tradizionale è anche La maialata proposta dal menù... accompagnata da un bicchiere di Schioppettino, ovviamente. 
Per finire un resentin (chi non sa cosa sia si cosparga il capo di cenere!) che più che offerto è imposto con tutta la ferma cortesia di quell'omaccione friulano che è il signor Mario.

Il giorno dopo ci si sveglia presto e si va in vigna a fare fotografie! Da una parte il cielo è sgombro, di quell'azzurro tipico della collina, dall'altra è nuvoloso e cupo. E fa caldo. Non è facile tirar fuori qualche bello scatto. Un po' infangata, un po' inumidita decido di prendere una pausa e mi immergo (è il caso di dirlo) in un mare di tesserine di mosaico: vado ad Aquileia



Aquileia

Città di fondazione romana, conserva un mosaico enorme, grande quanto una grande basilica: quella voluta da Teodoro Vescovo nel 319. Malgrado il passaggio di Attila (proprio quello!) nel 452 e la ricostruzione dei muri esterni alle soglie dell'XI secolo, i mosaici sono ancora lì, in tutta la loro splendente bellezza e (... so che lo sapete, ma ve lo chiedo lo stesso): sapete cosa rappresentano? 


Aquileia

Pesci, pesci e ancora pesci e piovre e calamari e seppie e telline! Di certo qualche orata. Aquileia offre molto, moltissimo e si gira a piedi, o in bicicletta (forse di bicicletta ce n'è qualcuna di troppo, o meglio, c'è qualche ciclista indisciplinato di troppo).




Dal mare d'arte al mare vero il passo è breve. Mi dirigo a Grado! Vicoli e case colorate, biciclette, ristorantini, la sua splendida Sant'Eufemia. 


Grado

L'indirizzo prescelto (eh, sì... è ora di pranzo) è La Tavernetta dell'Androna e il piatto è la loro spettacolare padellata di conchiglie. Più altre non trascurabili cosette...



Grado. La Tavernetta dell'Androna

Ma poteva mancare la visita quotidiana a una cantina? Tutti da Jermann a Ruttars! Un via vai frenetico ma ordinato di trattorini carichi d'uva appena raccolta e odore inebriante di mosto. I raspi accumulati da un parte serviranno poi per la grappa. Al nuovissimo negozio si può avere più o meno tutta la produzione della casa.  




E la sera altro-giro-altro-regalo! Alle porte di Cormons, in frazione Brazzano, c'è Terra&Vini: un locale nuovo, originale, pieno di galline anche sui tavoli (vabè, galline di pezza, di legno, di ferro battuto...) e di cose buone. 
Si tratta del ristorante/rivendita della casa vinicola Livio Felluga, quindi i vini al calice che accompagnano i piatti sono tutti ottimi. E ottimi sono il prosciutto di D'Osvaldo e i formaggi di Zoff


Cormons. Terra & Vini

Apro un capitoletto: coltivo da anni (oltre quindici, mi pare...) una passione bruciante per i prosciutti della famiglia D'Osvaldo di Cormons. Ce ne sono due tipi: il prosciutto di Cormons leggermente affumicato (cosce intere di suino pesanti da 9 a 11 chili) trattate con sale e aromi e leggermente affumicate e il prosciutto dolce stagionato da 16 a 24 mesi. Una de-li-zia. E con ciò chiudo il capitoletto.

La mattina seguente ancora in vigna - in un'altra vigna - a far fotografie... avrete capito ormai che il mio vendemmiare è stato decisamente anomalo. Ho raccolto immagini, non grappoli.  

Poi la giornata mi ha visto prima a Cividale - come non dare un'occhiata al Tempietto Longobardo? - a procurarmi una paio di mitiche pianelle friulane di velluto nero con la regolamentare suola di copertone e una gubana da portar via. 


Cividale

La gubana è un dolce tipico, una torta piccola ma pesante e... densa di ingredienti molto calorici e anche piuttosto alcolici. Se la volete assaggiare prendetela in una pasticceria, mi raccomando; non lasciatevi tentare da quelle confezionate. 
Come il panettone: tra quello implasticato e inscatolato e quello comperato da Sant'Ambroeus c'è differenza no? 




Il fiume Isonzo che passa sotto il Ponte del diavolo mi ha ispirato e ho deciso di risalire la corrente. Ho trovato una zona affascinante e selvatica. Teatro di ben dodici battaglie fondamentali della Prima Guerra mondiale; luogo, da sempre, di passaggio e confini. 

La gente di qui, non c'è da stupirsi, è taciturna e seria. 
Non fa eccezione il signor Franco, che accoglie i clienti al Sale e pepe di Stregna mentre la signora Teresa rimane in cucina. 


Stregna. Sale e pepe

Un locale semplice, ma davvero piacevole con i suoi stencil verdi che si rincorrono sulla parete color panna, i cestini e i fiori. Un posto dove la gente del luogo passa anche solo per un caffè. 



L'offerta del menù (recitato rigorosamente a voce) è quanto di più tipico si possa volere: erbe e verdure dell'orto, ricotta, sapori dolci e acidi mescolati, frutta e carne insieme come è tipico della cucina slovena. Insomma una vera esperienza.

Come chiudere in bellezza un soggiorno così intenso, anche se breve? Cosa aggiungere a tante esperienze gastronomiche eccellenti? 

Prima di tutto una passeggiata pomeridiana in vigna e poi, dopo aver osservato (e tentato inutilmente di fotografare) un enorme airone bianco maggiore, un aperitivo in cantina da Venica&Venica con il loro Malvasia. 


Cantine Venica & Venica

Poi, beh, ovviamente la cena.

Ultima sera Al Giardinetto di Cormons. Un luogo che, probabilmente (io lo conosco da soli diciotto anni, ma credo sia possibile) è immutato da almeno cinquant'anni. E non è una critica. E non è nemmeno tanto, tutto sommato, visto che il locale esiste da oltre cento anni. Ci sta tutto: il pavimento consunto, l'arredamento vecchiotto, il banco da bar davanti all'entrata, il caminetto, i quadretti spaiati. Ci sta tutto perché quando si comincia a mangiare ci si concentra sui sapori e sull'atmosfera e basta; entrambi tra le cose più piacevoli che si possano volere in questo bellissimo lembo estremo d'Italia che è il Collio.



Per info:

Abbazia di Rosazzo: http://www.abbaziadirosazzo.it/home_abbaziadirosazzo.php?

Le Vigne di Zamò: http://www.levignedizamo.com/
 

Venica&Venica: http://www.venica.it/ita/index.html

Trattoria da Mario di Prepotto: http://www.enotecaschioppettino.it/

Aquileia, i percorsi: http://www.comune.aquileia.ud.it/Percorsi-a-piedi.6920.0.html?&no_cache=1

Grado: http://www.gradoturismo.org/

Tavernetta dell'Androna: http://www.androna.it/custom/home.php

Jermann: http://www.jermann.it/

Terra & Vini: http://www.terraevini.it/

D'Osvaldo: http://www.dosvaldo.it/

Zoff: http://www.borgdaocjs.it/

Cividale: http://www.cividale.com/turismo.asp

Sale e Pepe di Stregna: http://www.friuliviadeisapori.it/le-eccellenze/ristoranti/ristorante-sale-e-pepe/

Al Giardinetto di Cormons non ha sito internet