Stelle alpine...




Come si dice? Se non è l’Orata che va alla montagna è la montagna che va all’Orata…, sotto forma di questo delizioso grembiulino donato da amici carissimi reduci da una vacanza alpina.

Per ora non l’ho ancora usato (il colore non si intona con quello del mio costume da bagno…), ma sono impaziente di indossarlo per cucinare qualcosa di veramente speciale! 

Ora come ora avrei solo voglia di un bel gelato, ma, contemporaneamente, non posso fare a meno di pensare a fresche vacanze in alta montagna... 

Quindi mi permetto di inserire qui la specialissima ricetta del gelato allo zafferano di Gregor Wenter, chef dell'Hotel Bad-Schörgau.
Mescolare 3 tuorli d’uovo con 70 gr. di zucchero, unire 400 ml. di latte e 70 ml. di panna fresca e amalgamare bene il tutto in un pentolino tenuto a fuoco dolce. Sciogliere due bustine di zafferano in polvere in 40 ml. di liquore Pernod e unire all’impasto di uova e latte, lasciar raffreddare completamente, quindi versare il tutto nella gelatiera e lasciarla funzionare per circa 40 minuti.

Questa ricetta è contenuta in un bellissimo piccolo libro che alterna ricette ideate dallo chef Wenter a favole e leggende della Val Sarentino.

Mousse al vino passito


Un classico: amici che portano in dono una bottiglia di vino passito* e ne rimane quel pochino che rischia di svaporare. 

Sarebbe un vero peccato! Quindi è tassativo inventarsi qualcosa per utilizzare quel bicchierino di nettare. La prima idea è quella di uno zabaione, ma, visto che la temperatura non è proprio quella adatta, preferisco trasformarlo in una mousse da servire fredda. 

Non è comunque un dolce leggero, lo ammetto, quindi meglio servirlo in tazzine da caffè spiritose o colorate (ovvero mini-porzioni) e gustarselo come un piccolo sfizio.


2 tuorli
2 cucchiai di zucchero bianco
50 ml di vino passito
150 g di panna da montare fresca

In una bastardella immersa in un bagno maria montare lentamente con una piccola frusta i tuorli con lo zucchero e unire a filo un cucchiaio di acqua e tutto il vino. 

Quando il composto sarà voluminoso e ben montato, toglierlo dal bagno maria. Mentre si raffredda montare la panna (fredda e con un pizzico di sale) con una frusta elettrica, quindi unire i due composti mescolando molto delicatamente dall’alto in basso. 

Versare la mousse nei contenitori prescelti e conservare il frigorifero fino al momento di servire. 
Se non possedete una bastardella non è un problema: va benissimo una ciotola resistente al calore (meglio di metallo) che si adatti bene al pentolino dove terrete a sobbollire il bagno maria. State solo più attenti a non scottarvi quando la muovete!

*Per esempio una Vernaccia di Oristano invecchiata in botte (uve vernaccia appassite sui tralci, vinificazione in bianco, affinamento in piccole botti di rovere o castagno).