Tè alla menta




Sono da moltissimi anni un’appassionata
coltivatrice di erbe aromatiche: nei vasi su davanzali e terrazzino e anche in giardino si sono alternati rosmarini, timi e salvie di ogni tipo, aneto, ruta, l’immancabile basilico, dragoncello, nepetella, maggiorana, melissa, erba luisa, elicriso, origano, erba cipollina, mirto, menta, mentuccia, menta romana, menta bergamotta…

Alcune sopravvivevano agli inverni milanesi, altre no (non per le temperature, seppure rigide, ma per l’inquinamento, ovviamente). Più che altro no, devo dire… altrimenti perché se ne sarebbero alternate così tante? 


In ogni caso ritengo le erbe aromatiche indispensabili alla buona cucina e, pur amando molto anche i fiori, non posso che rimanere estasiata a guardare quei bellissimi orti e giardini che riservano un angolo alle erbe aromatiche. 

Da quando vivo sull'isola, comunque, coltivare le erbe è assai più facile: il balcone pullula di vasi e vasetti, alcuni anche allegramente dipinti, dove ho piantato un sacco di erbe buonissime; in particolare sono molto orgogliosa della mia menta marocchina, che uso per preparare un ottimo tè, seguendo la ricetta di un libro sulla cucina del Medio Oriente che è diventato la mia bibbia culinaria per la cucina “degli altri”.
 

Indico le dosi per sei bicchieri:
2 cucchiaini di tè verde
una manciata di foglie di menta fresca
170 g circa di zucchero
1 litro di acqua 
(usate di preferenza acqua minerale naturale leggera, piuttosto che acqua del rubinetto)
 

Portare l’acqua al punto di bollore e scaldare la teiera riempiendola più volte con acqua calda dal rubinetto e svuotandola completamente. 

Mettere le foglie di tè e alcune foglie di menta nella teiera così preparata, versarvi un po’ dell’acqua fatta bollire e lasciar infondere mezzo minuto, quindi gettare l’acqua, ma conservare le foglie di menta e di tè. 

Unire ora il resto della menta, tutto il resto dell’acqua, tutto lo zucchero e lasciare in infusione circa 5, massimo 8 minuti.
Eliminare le menta, mescolare bene più volte, quindi servire facendo cadere il tè, come tradizione, da una certa altezza dal beccuccio della teiera direttamente in bicchieri di vetro. 

Se necessario aggiungere altro zucchero, infatti spesso la menta ha un sapore che tende a diventare amarognolo (anche per questo è meglio non prolungare l’infusione oltre gli otto minuti).

Se siete abili nell’operazione di servizio le foglie di tè e menta non cadranno nei bicchieri, in caso contrario (secondo me è meglio non rischiare…) ricordate di usare un colino o una teiera del tipo con il filtro incorporato nel beccuccio.

4 commenti:

  1. guarda un bel te così me lo berrei proprio ora.
    anche a me piacicono le aromatiche! peccato che nel vaso non durino un granchè...ma per il tempo che resistono regalano profumi e idee per i nostri piatti! un abbraccio

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  2. @larby: Quando passi di qui te lo offro sicuramente! :-)

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  3. ma la menta marocchina non è aghiforme?

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    1. Mah..., ho dato un'occhiata su Google e ho visto che, come dici tu, in alcuni siti la "menta marocchina" viene descritta con foglie aghiformi simili a quelle del rosmarino.

      Io, invece, conosco la menta marocchina come sinonimo della Mentha viridis, o Mentha spicata e come tale mi viene indicata in diversi libri sia di cucina, sia di giardinaggio che possiedo.

      Forse dovremmo intervistare un botanico e farcelo spiegare bene... in ogni caso credo che questo tipo di bevanda si possa fare più o meno con qualsiasi menta; l'importante è che sia fresca e profumata; il resto lo fanno lo spirito, l'atmosfera e il desiderio di rilassarsi e coccolarsi con qualcosa di un po' "speciale"!

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